Il Monte in riva al mare

Ogni città, ogni terra ha i suoi luoghi simbolici. Spesso sono cattedrali, piazze, torri, ponti cioè edificazioni dell’uomo. Ma talvolta il simbolo ce lo regala la Natura.
Dall’ autostrada, passato Fano, la strada diventa rettilinea in direzione Sud Est. Dopo pochi chilometri appare la sagoma del Monte Conero in lontananza. E man mano che ti avvicini i contorni diventano sempre più definiti e cresce l’emozione.
Neanche 600 metri tanto che forse non dovrebbe chiamarsi Monte. Ma la sua posizione è indiscutibilmente unica. Tutta la sua altezza è affacciata sul mare e per questo si è guadagnato di diritto quel nome.
Il Monte Conero rompe la monotonia della costa adriatica per alcuni chilometri da Nord a Sud  tra  Palombina dove la spiaggia è piatta e sabbiosa e Numana dove torna piatta ma di sassolini.
Le pendici del Conero degradano a Nord fino ad Ancona. Ad ovest verso la campagna di Camerano. A sud verso Sirolo e Numana. Ed in mezzo lui maestoso, dolce verso la campagna severo verso il mare. Dalla sua cima partono sentieri che ricordano quelli alpini. Gli scalatori amano arrampicarsi in percorsi a strapiombo e mozzafiato. Solo che qui sotto non c’è una valle od un fiume ma il blu-verde del mare. La roccia è di un colore bianco intenso e contrasta il verde della vegetazione della macchia mediterranea del pino e del leccio o il giallo delle ginestre, quando sono fiorite. Nelle giornate terse primaverili o estive il monte regala una sinfonia di colori intensi e fortemente saturi. Il cielo è blu e si stacca dal mare che invece assume una gradazione verdastra, per via del riflesso della folta vegetazione del Monte. La spiaggia è stretta ma fatta di ciottoli bianchissimi. Sul mare si ergono scogli bianchi di varia dimensione tra cui la “Vela” e più a sud le “Due Sorelle”. La bellissima chiesetta di Santa Maria di Portonovo, miracolosamente intatta, è a pochi metri dal mare a raccontarci una storia di 1000 anni. Il monte a strapiombo sul mare espone la sua terra ricca di argilla che regala riflessi argentati, quando colpita dal sole. Sopra il monte con le 50 e più sfumature di verde, il giallo dei fiori di ginestra, il bianco dei sentieri. Intorno la campagna sembra un giardino di fiori, prati, grano, girasoli.
In Inverno i colori sono meno intensi. Le mareggiate sono spesso impetuose e talvolta consumano un po’ di monte, trasportando sul mare nuove rocce, argilla e tronchi d’albero.
La foto scattata ieri riprende il monte in una stagione “di mezzo”. Le nuvole che “ballano” sul monte, un raggio di sole che miracolosamente riesce a farsi largo tra le nuvole stesse. Un cielo a più colori. Un mare dal blu scuro. Il marrone dei campi arati, bagnati dalla pioggia del giorno precedente. La vegetazione sempreverde.
Il simbolo della mia terra è un regalo della Natura, ogni giorno magicamente diverso ed imprevedibilmente bello. E’ impossibile star lontano da lui per troppo tempo.